La Corporate Social Responsibility (CSR) / La Responsabilità Sociale d’Impresa – Introduzione
Alcuni dei target per ottenere Erogazioni Liberali sembrano delle missioni impossibili, eppure sono quelle di più semplice attuazione, di beneficio immediato, dallo sforzo limitato.
Ad esempio, scrivere che il target più semplice sono le Aziende Multinazionali, in particolare americane, con uffici commerciali o di produzione in Italia, può sembrare il risultato di un colpo di testa o di una insolazione estiva.
Eppure, molte di queste aziende multinazionali hanno nella cultura (e nel budget …) aziendale una componente che tecnicamente viene definita Corporate Social Responsibility (CSR), che nella pratica si sostanzia nel supportare l’ecosistema locale, in particolare nell’ambito delle onlus e genericamente delle istituzioni no-profit, attraverso dei sistemi per facilitare donazioni, a cui le aziende stesse partecipano, su stimolo dei propri dipendenti.
Si tratta di una via di accesso a donazioni disponibile in maniera ampia e sistematica, che necessita soprattutto di sollecitare la propria rete di relazioni che operano in tali aziende, al fine di inserire le ASD nei rispettivi programmi aziendali. In breve, le aziende sempre più hanno la possibilità di raddoppiare (tecnicamente, eseguire il “matching”) le donazioni dei propri dipendenti attingendo a budget aziendali specifici, spesso anche in percentuali ancora maggiori del raddoppio !!. L’azienda quindi “segue” le raccomandazioni dei dipendenti ed offre propri fondi, resi disponibili direttamente alle Associazioni NoProfit in forma di Donazione.
Le singole donazioni possono anche essere di importo limitato, ma l’effetto di replica e di moltiplicazione rende il metodo particolarmente attraente, laddove venga applicato dal più ampio numero possibile di interlocutori dell’Associazione.
DOMANDA ricevuta da: Flavio P., Luglio 2020
A proposito del CSR, si tratta di un concetto nuovo ?
RISPOSTA:
Il concetto non è nuovissimo, ideato già negli anni ‘50, ma negli anni ’90 comincia un percorso sempre più rilevante: il profitto rimane alla base della piramide delle quattro responsabilità del business, inteso però in un’ottica di lungo periodo. Al secondo gradino c’è il dovere da parte dell’impresa di rispettare leggi e norme, dal diritto del lavoro alla salute pubblica. Ancora sopra, l’etica, intesa come un’operosità che sottende la morale e in questo senso va anche oltre le leggi scritte, per esempio attraverso una maggior attenzione ai rapporti con clienti e fornitori. In cima alla piramide c’è la responsabilità filantropica, la CSR, ovvero l’impegno a restituire alla società il valore che si ricava dal business.
Ad oggi, quindi, il sistema è molto più completo, con donazioni dirette, con il coinvolgimento dei dipendenti delle aziende che diventano parte attiva del processo. Il blog propone diversi post di casi reali, in particolare sulla pratica del “Matching Donations”, la via ad oggi più rilevante per stimolare le noprofit del territorio.
DOMANDA ricevuta da: Stefano C., Luglio 2020
Come si potrebbe definire la Corporate Social Responsibility per chi non ne ha mai avuto a che fare?
RISPOSTA:
La CSR/Responsabilità Sociale d’Impresa può essere semplicemente definita come lo strumento, l’insieme di iniziative, l’approccio e la filosofia con cui le aziende si impegnano a contribuire al benessere sociale ed ambientale del territorio in cui operano. I programmi CSR operano come una sorta di intersezione, più propriamente di punto d’incontro, fra le necessità del business in termini economici e finanziari e i benefici sociali a cui l’azienda può e deve contribuire.
D’altronde, in una società sempre più connessa, pensare che i clienti di una qualsiasi azienda non siano informati è davvero impossibile. Per uno studio del 2017 (“Cone Communications CSR study”), orientato alle imprese B2C, quindi espressamente rivolte ai consumer, più del 50% di clienti e potenziali clienti hanno dichiarato di essere disposti a pagare di più per un prodotto realizzato da un’azienda socialmente responsabile. Per prodotti classificati come di qualità o prezzo simile, addirittura l’89% ha dichiarato di privilegiare il prodotto dell’azienda con una reputazione migliore dal punto di vista sociale ed ambientale. Questa percentuale è in netta crescita rispetto a pochi anni fa, quindi la sensibilità è certamente crescente.